
Da tempo volevo realizzare del formaggio fresco da portare in tavola. Ora che finalmente sono riuscita nell'intento, di seguito, vi illustro come realizzarlo. Uno degli elementi fondamentali per una buona riuscita è del buon latte pastorizzato a chilometro zero, ancor meglio se latte di Percora Moscia Leccese, razza ovina autoctona salentina, adatta da secoli alla povertà degli aridi pascoli locali, resistente all’intossicazione da "fùmulu" - hypericum humifusum - Erba di San Giovanni. Ideale per le caratteristiche organolettiche, per il basso contenuto di colesterolo e l’elevata presenza di principi antiossidanti. Gli altri due "ingredienti" sono tanta tanta pazienza e buona volontà! Perché vi dico questo? La prima volta che ho fatto il formaggio è stato un vero esperimento e il risultato veramente ridotto: con tre litri di latte è uscita una piccolissima "formella"! La verità?... Non ho rispettato per niente le istruzioni! Dopo vari tentativi e dopo aver trovato le dosi ottimali degli ingredienti sono riuscita a ottenere un prodotto apprezzabile.
Ingredienti
2 litri di latte intero pastorizzato
1 litro di latte parzialmente scremato pastorizzato
1 cucchiaio da minestra di sale fino
1 cucchiaio da minestra raso di aceto bianco (opzionale e poi vi dirò il perché)
1 cucchiaio da caffe di zucchero
3 limoni piccoli poco più grandi di una noce
Strumenti
1 "fiscella" per formaggio fresco o ricotta
Pentola capace
Scolapasta
Coppa in vetro
Schiumarola
Colino a maglie strettissime
Guanti sterili in nitrile
Detertecnica Store |
Preparazione
Preparate il succo di Limone filtrandolo nel colino e mettete da parte. Versate tutto il latte nella pentola (una volta invece della pentola si usava il càccamo caldaia stagnata internamente che serviva per la cagliate e che io attualmente uso come soprammobile lucido lucido in bella vista sul frigo) e mettete a scaldare a fiamma media fino a quando non inizia a bollire; abbassate del tutto la fiamma e fate sobollire per circa 10 minuti; trascorso il tempo versate, il sale, lo zucchero e il limone e mescolate con un cucchiaio.
Lasciate cuocere per altri 10 minuti o sino a quando il latte non inizierà a caglire. N.B.: se non dovesse cagliare aggiungete l'aceto nelle dosi indicate lasciando cuocere fino a cagliatura. Spegnete e muovete la cagliata delicamente con la schiumarola senza però girare. fate riposare per altri 10 minuti. La cagliata è pronta quando il siero sarà diventato giallo.
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Indossate i guanti, adagiate la "fiscella" sopra lo scolapasta e quest'ultima sulla coppa di vetro, filtrate molto delicatamente il contenuto della pentola, scolate il liquido in eccesso dalla coppa di vetro in modo che non tocchi la fiscella del formaggio e con le mani pressando livellate il formaggio. N.B.: ho scelto i guanti in nitrile perchè se dovessero rompersi durante la pressatura è più facile individuarne i pezzi e recuperarli, cosa molto difficile da fare con guanti in lattice.
Lasciate riposare il formaggio per almeno 2 ore in frigo poi potrete sformare il formaggio. Arrivati a questo punto o decidete di degustare oppure potete lasciar riposare per altre 12 ore. Se fatto riposare per 24 - 36 ore e salato prima della degustazione sarà ancora più gustoso.
Buon appetito
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